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Da Castello delle Favole:
La Nascita della Luna
Il Signore dell’Eternità donò il sole al giorno, affinché lo illuminasse con la sua luce, facesse maturare i frutti della terra e ricompensasse le fatiche degli uomini… La notte si offese, lei non ricevé nulla, e rimase tristemente avvolta dall’oscurità. Ma il gigante Ti-Nu volle consolarla, affondò le sue mani invulnerabili nel molle corpo del sole, e ne staccò una porzione tondeggiante, che poi avvolse in una nuvola, per portarla alla notte. Improvvisamente un cane rabbioso si avventò su di lui e, per difendersi, il gigante Ti-Nu fuggì con velocità. Ma la nuvola che avvolgeva la porzione di sole da donare alla notte era piena di fenditure e, nella fuga, il suo prezioso contenuto fuoriusciva. Ti-Nu, ignaro, continuò a correre e non si accorse di spargere intorno a sé scintille luminose, di seminare fiorellini incandescenti. Corse così velocemente, che inciampò nel secchio dove era stato versato il latte argenteo di una capra sacra: quella piccola porzione di sole che non si era dispersa nella fuga vi cadde dentro e perse la sua luminosità. Il gigante Ti-Nu si disperò. Il cane rabbioso seguitò ad inseguirlo, Ti-Nu continuò a correre per fuggire e, tutt’oggi, ancora corre. E non sa di aver creato il firmamento, con le stelle scintillanti e la pallida luna, protettrice dei sogni…
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