La leggenda di Pizzomunno e Cristalda

Leggenda della Puglia

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    Da Terre Federiciane:

    La leggenda di Pizzomunno e Cristalda

    Una delle spiagge più caratteristiche di Vieste è la spiaggia di Pizzomunno. Il nome di questa spiaggia è legato all’ imponente monolite bianco. La leggenda di Pizzomunno, che gli abitanti di Vieste si tramandano sin dall’antichità, ci narra l’ appassionante storia d’ amore di due giovani viestani: Pizzomunno e Cristalda.
    I due giovani si amavano di un amore sincero e senza tempo. Pizzomunno si recava ogni giorno sulla piccola spiaggia per andare in mare con la sua barca. Al largo, ammalianti sirene lo adoravano e intendevano sedurlo con i loro canti. L’ uomo, fedele alla sua Cristalda, rifiutò più volte di divenire loro amante.
    Le sirene, gelose ed indispettite, decisero di punire il giovane uomo trascinando la sua amata Cristalda nelle profondità del mare, in modo da sottrarla a lui per sempre.
    Fu così che Pizzomunno fu pietrificato dal dolore e vide il suo corpo trasformarsi nel monolite che, ancora oggi, i visitatori di Vieste possono ammirare dalla piccola spiaggia che ne porta il nome.
    La leggenda vuole che i due giovani amanti si diano appuntamento allo scadere dei cento anni per rivivere la loro passione nel breve tempo di una notte.



    Altra versione:

    Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.
    Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

    Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

    Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

    Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

    Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

    I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

    Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

    Pizzomunno fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

    Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

    La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.



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    Da ViaggiPuglia:

    L’amore di Pizzomunno e Cristalda

    La Puglia è una terra caratterizzata da misticismo e magia e questo si riflette in numerose leggende che si tramandano nei secoli e che parlano di re, regine, folletti con il cappello rosso, e storie d'amore più o meno a lieto fine. Tra le storie d'amore sospese tra leggenda e romanticismo che caratterizzano questa terra baciata dal sole e dalle bellezze naturali, c'è quella di Pizzomunno e Cristalda.

    Lo sfondo in cui è ambientata questa nota leggenda è quello di Vieste, la località di mare che ancora oggi attira migliaia di turisti che rimangono affascinati dal suo mare e dalla sua costa, caratterizzata dal candore della bianca scogliera che, per una parte importante, dirada a strapiombo sul mare. La leggenda di Pizzomunno e Cristalda che vede come protagonisti due giovani ha inevitabilmente diverse versioni, come spesso accade per le storie tramandate oralmente di padre in figlio.

    Per grandi linee è comunque un racconto che celebra al vero amore, che non accenna a fermarsi davanti a niente, neppure davanti alle più grandi avversità, non ultima la morte. Può sembrare una leggenda triste ma nasconde un doppio finale che renderà felici i più romantici e i sognatori.

    La storia d'amore tre i due giovani nasce sulle spiagge pugliesi di Vieste quando ancora era un pittoresco borgo di pescatori. Questi per comodità avevano pensato bene di costruire le loro povere abitazioni, poco più che capanne, nelle vicinanze del mare, in modo da trasportare il pesce facilmente per poterlo vendere alla gente del posto. In questa storia il mare è protagonista insieme a Pizzomunno e Cristalda che, cullati dal rumore delle sue onde, si innamorarono perdutamente.

    Lui pare fosse un bellissimo giovane, alto, forte e affascinante che attirava irresistibilmente il corteggiamento delle altre ragazze del villaggio, le quali bramavano le sue attenzioni. Cristalda non era da meno quanto alla sua bellezza più unica che rara, ancor più valorizzata dai lunghi capelli biondi che ricordavano la lucentezza dei raggi del sole e il giallo delle spighe di grano. Anche Pizzomunno era un pescatore, quindi portato a stare in mare per molte ore e qui compare il primo elemento magico di questa struggente storia d'amore.

    I pescatori infatti erano soggetti alle insistenti attenzioni delle sirene che popolavano l'azzurro mare di Vieste e che miravano ad attirare, con i loro canti ammaliatori ignari giovani, illudendoli con la loro avvenenza, mentre invece miravano soltanto a prendersi le loro sfortunate vite. La stessa cosa accadde a Pizzomunno che, in diverse occasioni, si trovò a fronteggiare questa sfacciate sirene, che tentavano di sedurlo anche insistentemente e con tutti modi a loro disposizione, ma lui era sordo ai loro lussuriosi inviti.

    Per convincerlo si offrirono di diventare sue serve e lui il loro re per stargli vicino in eterno. Gli promisero di non prendersi la sua vita a patto che lui le seguisse in fondo al mare dove lo avrebbero deliziato di ogni bene e di tutte le attenzioni. Ma lui innamorato e fedele come non mai a Cristalda, la ragazza più incantevole del villaggio, rifiutò con tono deciso e pagò molto caro questo affronto fatto alle creature marine.

    Le sirene infatti si infuriarono e offese e umiliate vollero vendicarsi nel modo più malvagio. Passò del tempo e i due giovani erano soliti incontrarsi sulla riva del mare per amoreggiare al chiaro di luna, ma le sirene improvvisamente riemersero dalle profondità degli abissi strappando la bellissima Cristalda dalle braccia di Pizzomunno e portandola via, in fondo al mare. Pizzomunno era distrutto dal dolore e il suo corpo rimase pietrificato trasformandosi in un enorme monolite che ancora oggi troneggia sulla spiaggia di Vieste.

    Al monolite, alto circa 25 metri, è stato dato proprio il nome del giovane innamorato, il Pizzomunno, che imperioso si staglia sulla costa pugliese e che l'ha resa famosa nel mondo per l'inconfondibile panorama che regala a chi ha la fortuna di passare da queste parti.

    La leggenda però non finisce qui e l'amore tra i due giovani non è certo terminato tra i flutti del mare che hanno ingoiato la povera Cristalda. Pare che il sortilegio che ha colpito questa bella quanto sfortunata coppia possa essere temporaneamente sciolto dal destino ogni 100 anni, precisamente il 15 di agosto per una notte soltanto.

    Durante questa sospirata notte ai due innamorati è concesso finalmente di amarsi perché Pizzomunno abbandona le sue sembianze pietrificate recuperando un corpo umano, mentre Cristalda riemerge dalle acque che l'avevano condannata a stare lontana dal suo amore. Questa fin qui è la versione più accreditata e quella che la maggior parte degli abitanti di Vieste conoscono e tramandano ai loro figli e nipoti.



    Seconda versione della leggenda

    Un'altra fantasiosa versione vuole che anche Cristalda fosse una sirena innamorata del bellissimo Pizzomunno e che i due si amarono finché le sorelle di lei, ingelosite e incattivite dalla fortuna toccata in amore alla stessa sorella, lo trasformarono in una roccia. Il finale però rimane uguale perché i due, in un modo o nell'altro, riescono a ricongiungersi, ma soltanto ogni 100 anni.

    Al monolite sono associate diverse storie che danno spazio a un'inventiva fantasiosa e magica, come per esempio la credenza che girando intorno al grosso scoglio ed esprimendo un desiderio questo si avveri.

    Il faraglione Pizzomunno al di la di tutte le leggende a esso legate, continua ad accompagnare il romanticismo degli innamorati che qui scelgono di trascorrere dolci serate, ammirandolo quando di notte riflette in modo abbagliante la luce della luna piena che si rispecchia sulla pietra in arenaria di un bianco spettacolare.




    Note:

    * La leggenda è originaria della Regione Puglia.

    * Più precisamente la leggenda appartiene a Vieste, un Comune in provincia di Foggia.

    * Il Pizzomunno è un monolite alto circa 25 metri, simbolo della cittadina garganica che si erge quasi a guardia di Vieste.

    * Varianti della leggenda vogliono che il nome della giovane sia Vesta o Vieste (legando così anche il nome della città a questa leggenda), o ancora vogliono che la bella fanciulla fosse figlia di una divinità marina che si opponeva all'amore con il giovane viestano e che per questo loro sentimento fu punita. Altre variazioni sul tema vogliono che la ragazza fosse la moglie di Pizzomunno e che fu assalita mentre attendeva sulla spiaggia il ritorno del compagno pescatore.

    * Secondo varie leggende, Cristalda dopo essere stata rapita venne trasformata a sua volta in sirena e non ci fu giorno che non piangesse per il suo amore perduto. Piangeva così forte che il Dio del mare, mosso da compassione, concesse ai due amanti di incontrarsi una volta ogni cent’anni. La leggenda vuole che Cristalda e Pizzomunno anche dopo la morte non smisero mai di amarsi. "Ogni cento anni, il 15 agosto, il maleficio che li ha colpiti entrambi si spezza: Cristalda emerge dalle acque che l'hanno imprigionata, Pizzomunno riprende le sembianze umane, e i due tornano per una notte, e una notte sola, due giovani amanti decisi a rinnovarsi, ogni volta, la promessa dell'amore eterno". Da allora, ancora oggi e per sempre, una volta ogni cent’anni, i Viestani e chi è sulle rive del suo splendido mare, possono sentire tra le onde il pianto dei due giovani che si rincontrano e per un giorno tornano ad amarsi.

    * Alla leggenda di Pizzomunno e Cristalda è dedicata una canzone di Max Gazzè dal titolo “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, brano presentato al Festival di Sanremo 2018 è una storia romantica che ha le sue radici in una leggenda pugliese, dove, il monolite che si trova sulla costa di Vieste, prende proprio il nome di Pizzomunno. La storia racconta di due innamorati, il marinaio Pizzomunno e la bella Cristalda, il cui amore viene spezzato dall’ira delle sirene che, innamorate e rifiutate dal ragazzo (che convinto del suo sentimento non ha bisogno di catene o tappi di cera per le orecchie per resistere al loro richiamo), rapiscono lei e la trascinano negli abissi, mentre lui, disperato per la perdita, rimane sulla riva, pietrificato dal dolore e diventa un monolite. Ai due innamorati però, viene data la possibilità di rincontrarsi ogni cento anni quando, tornati umani, possono trascorrere una notte insieme, al termine della quale, all’alba, lei tornerà negli abissi mentre lui si ritrasformerà in pietra, per 100 anni ancora.



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    Edited by veu - 14/6/2020, 23:23
     
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